Nella stanza dei Giornalieri del cineteatro Cavallera nasce il ristorante:
Da Andrea al Cavallera.
Il ristorante presenta una parte di cucina a vista incorniciata da un’ampia vetrata. In questo modo, la sincerità e la qualità dei prodotti viene trasmessa al cliente, che potrà cogliere con gli occhi, prima ancora che col palato, ogni sfumatura segreta di ciò che arriverà sul tavolo.
L’edificio dove è nato il ristorante occupa un posto importante nel cuore dei carlofortini. Per questo abbiamo deciso di realizzare un progetto che unisce stile retrò e gusto moderno: all’ interno del ristorante si respira un’aria piuttosto nostalgica.
Il locale è piccolo e accogliente e presenta un soppalco, adatto a creare un ambiente intimo. Disponiamo anche di una saletta, piuttosto riservata, che può ospitare fino a un massimo di 14 coperti.
Infine, con l’ampio dehors, offriamo un luogo all’aperto dove rilassarsi e assaporare la nostra cucina durante piacevoli giornate primaverili e indimenticabili serate estive.
Storia del cineteatro Cavallera
Avviato nel 1920 e completato nel maggio del 1922 grazie alla generosa partecipazione di tutta la popolazione, il “Cavallera” come viene comunemente chiamato dai carlofortini, o U Palassiu nel dialetto locale, è un imponente edificio che si sviluppa su diversi piani, la cui facciata in pietra a vista appare come incompleta.
Denominato nel tempo “Casa del proletariato” e “Casa del popolo”, e sorto per influenza di Giuseppe Cavallera (da cui il nome attribuito al Cineteatro che occupa una parte dell’edificio), ospitò le prime organizzazioni sindacali dei battellieri e di altre categorie di lavoratori, con scopi assistenziali e previdenziali.
Giunto dal Piemonte come medico, Cavallera si occupò presto delle durissime condizioni di lavoro in cui versavano i battellieri (o galanzieri) che trasportavano la “galena” dalle miniere del Sulcis-Iglesiente a Carloforte. Istituì pertanto nel 1897 la “Lega di resistenza tra battellieri e stivatori ”, primo esempio di organizzazione sindacale, affinché i lavoratori, sfruttati e malpagati, potessero riscattarsi e organizzò i primi scioperi.
La sua attività gli procurò una condanna e l’arresto, ma permise ai galanzieri di ottenere migliori condizioni di lavoro. Sposatosi con la carlofortina Anna Vassallo, fu eletto sindaco di Carloforte nel 1906 e in seguito divenne deputato e senatore.
Terminata l’epopea del galanzieri, l’edificio fu trasformato in Cineteatro: divenne dunque luogo di svago, senza perdere la sua vocazione di punto di incontro per tutta la comunità. Il piccolo teatro, denominato Teatro Italia e in seguito Teatro De Muro prima dell’attuale nome, ha ospitato nel tempo note compagnie di operetta, attori e cantanti famosi. Alla facciata spoglia e imponente corrisponde l’interno elegante e sobrio, in stile liberty. Lungo i lati della platea corrono logge e gallerie con inferriate che conferiscono eleganza e leggerezza a tutta la sala.
I locali del Cineteatro Cavallera ospitano anche manifestazioni di vario genere, tra cui i veglioni, le attese veglie danzanti nel periodo di Carnevale che fanno ormai parte della nostra tradizione.